mercoledì 10 ottobre 2012

I tre pericoli per il giovane

Prima di diventare un grande scrittore si impara a leggere e a scrivere. Così prima di usare l’Ontopsicologia in maniera semplice ed elementare bisogna togliere alcuni difetti. Perché anche l’Ontopsicologia se non è capita in modo razionale, concreta e responsabile può diventare una fissazione ideologica che va a rinforzare la frustrazione finale. Lo scopo è poter usare lo strumento “ontopsicologia”, di Antonio Meneghetti, per poter cominciare una nuova generazione di leader. Ma prima bisogna togliere alcuni difetti, alcune difficoltà, alcuni pericoli che il giovane porta con sé e dove sostanzialmente rimane ingannato. I punti da analizzare in questo senso sono tre: il biologismo, l’idealismo critico e il sesso. Non è necessaria la contemporaneità di tutti e tre per considerarli un pericolo. È sufficiente anche uno solo di essi per mettere in discussione la costruzione di una personalità efficiente del giovane nella società. In sostanza il biologismo sarebbe ridurre l’umano ad una sola dimensione, cioè quella biologica, dimenticando la dimensione integrale dell’uomo. Vengono elusi, evitati i grandi riferimenti di conoscenza, intelligenza, felicità, responsabilità, superiorità. Cioè questo grande mondo di stupendi valori non viene sottolineati, non vengono incrementati nei giovani. Oppure tutti questi valori vengono ricattatati, vengono presi per fare servizio esclusivamente ai valori biologici cioè sesso, mamma, papà, famiglia, figli. Per la maggioranza dei giovani fare famiglia diventa lo scopo ultimo, primario, assoluto. Così il giovane perde la grande scuola del leaderismo sociale, l’ambizione, la superiore capacità di fare con capacità di guadagno continuo. Quando per esempio nell’età in cui è ricco di emozioni e prova delle paure, prova delle forme chiuse, questo dipende anche dal fatto che il giovane non ha imparato ancora le forme per verbalizzare, per estendere, per formalizzare i grandi potenziali che lui ha. Cioè non sa parlare. Sa solo emozionarsi e non costruisce niente. E questa è un’energia perduta perché non è formalizzata sul piano storico e sociale per soddisfazione individuale. L’idealismo critico è la trappola dove tutti anche se per un breve periodo, siamo passati durante l’età adolescenziale. È cioè l’illusione di una onnipotenza di poter fare tutto che il giovane avverte quando cresce. Di fatto esiste questo perché comincia la coscienza di una potenzialità personale dove tutto potrà diventare possibile: il corpo cresce, si comincia a vedere con curiosità il mondo, si sperimenta l’indipendenza di pensiero. Tutto questo arriva con abbondanza per natura, ma esiste – nel giovane - ancora l’incapacità storica di poter usare questa forza. Il punto critico dove pedagogicamente bisogna intervenire è la responsabilizzazione del giovane di fronte a questa sua ricchezza personale; è l’insegnamento di una gestione matura di quello che rappresenterà la sua forza futura. Perché questa gratuità è data per un breve periodo della vita, non si può pensare di averla per sempre. E in questo tempo che si costruisce la struttura vincente per lo sviluppo della propria personalità. Il sesso È chiaro che i giovani sono la bellezza fisica di ciò che si riferisce alla struttura del sesso. E quindi là dove l’essere umano fiorisce prima, proprio lì arriva più rapida la malattia e anche la distruzione. Il sesso è un problema enorme e onestamente, molto grande. Non è un problema che nasce dalla natura, ma è un problema che si è formato attraverso le diverse forme di società, di civiltà in cui viviamo. Certamente ha la sua importanza perché la natura ha trasmesso l’eternità della specie esattamente nell’azione sesso cosicché attraverso esso la natura fa l’immortalità della specie. Non è il sesso in sé il problema, ma è lo stereotipo che si usa nel sesso che poi ferisce. Il giovane è biologicamente pronto a livello sessuale in un momento della sua vita senza però avere la maturità psicologica del gesto. Ma ricevendo inoltre continui input dall’esterno che spingono all’azione sessuale, agisce poi a vuoto una funziona che non coglie in maniera funzionale per se stesso. Ma è circondato da stereotipi, condizionamenti che cercano comunque di imbrigliare uno degli istinti più belli della vita.

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